Da qualche settimana ci ha lasciato una grande comica e una grande donna come Anna Marchesini. Una persona che ha fatto dell’ironia e della risata non solo un lavoro, quanto uno stile di vita.

Sorvolando sulle considerazioni di quanti associano la propensione alla risata, o più generalmente l’allegria, alla superficialità o, dal lato opposto, sugli innumerevoli studi circa gli effetti positivi della risata sul corpo e sulla mente, in PNL l’ironia ha un significato esperienziale ben preciso.

Richard Bandler dice: “Se siete seri, siete bloccati. Se potete ridere di una cosa, potete anche cambiarla”.

Se siete in grado di ridere di una qualsiasi cosa che vi abbia ferito o danneggiato, potete cambiare l’impatto emotivo che ha su di voi.

Ok, capisco che sia molto facile a dirsi e per niente a farsi, e che, se ridessimo delle brutte esperienze che abbiamo vissuto vorrebbe dire che tanto brutte non sono o, tutt’al più, occorre che il tempo faccia il suo corso. Altre volte si dice: “Rido per non piangere”.

Dunque, facciamo ordine: l’ironia è un atteggiamento, è il modo che scegliamo per affrontare le cose che ci capitano, una volta che abbiamo sciolto il groviglio di emozioni sorte dentro di noi.

L’ironia è il sole dietro le nuvole. Una sfida contro le avversità della vita.

È un invito a non arrendersi. Quando tutto sembra perduto, ridere diventa un gesto rivoluzionario.

Se vi sembra difficile, ripassate una barzelletta, ricordate un evento che vi ha fatto ridere, strappate un sorriso alle persone che incontrate. Allenatevi ogni giorno a ridere. Ridete con la persona che vi sta accanto nella vita, ridete con i bambini, ridete con gli anziani, ridete sempre.

Perché chi ride, o fa ridere, vince.

E, infatti, Anna, tu hai vinto!