Con l’acronimo VAKOG si definisce l’insieme dei nostri canali rappresentazionali. Ovvero i canali sensoriali attraverso i quali rappresentiamo la nostra esperienza.
Dunque:
In genere il canale più utilizzato quando interagiamo con gli altri è il visivo, in seconda posizione c’è il cinestesico, quindi l’auditivo e a seguire l’olfattivo e il gustativo.
Da questo si evince che ognuno di noi usa tutti i canali, prediligendone alcuni.
Da cosa capiamo il canale rappresentazionale che stiamo usando? Dalle nostre parole e dai nostri gesti.
Quando attiviamo il canale visivo, per esempio, il tono della voce è alto, come la respirazione, il ritmo della conversazione veloce, la gestualità ampia, la postura dritta. Usiamo parole quali visione, quadro, verbi come vedere, intravedere.
Se il canale attivato è quello uditivo, il tono della voce è medio, il ritmo della conversazione armonioso, la respirazione centrale, la gestualità è al livello delle orecchie, le spalle sono basse in posizione di ascolto, si usano verbi quali sentire, suonare, ascoltare.
Il tono di voce basso, quasi interiore, è tipico di chi ha attivato il canale cinestesico. Il ritmo della conversazione è lento con molte pause, la postura è chiusa con gesti che tendono all’interno. I verbi usati sono toccare, provare.
I vakog sono molto utili nella comunicazione, se li si estrae in fase di calibrazione e li si ripropone in fase di ricalco.